Sabato, orario di chiusura del negozio. Sto facendo i conti della settimana insieme a mio marito.
Entra un non-cliente con mascherina sotto il mento (per sua fortuna, resta sulla porta).
Ecco il dialogo surreale.
“Devo mettere l’euro?”
Lo guardo con sguardo interrogativo non capendo cosa intende.
“Oppure a quest’ora non passano?”
Inizio a capire cosa intenda ma continuo a fissarlo e nel mentre mio marito gli risponde: “No, no… passano eccome!”
“E dove lo prendo il biglietto?”
“Ci sono le colonnine sulla strada”.
Il non-cliente ci risponde con fare seccato: “Grazie, eh!”
Siamo esattamente a metà strada tra due colonnine che emettono ticket per il parcheggio e veniamo spesso bersagliati di domande (spesso senza sentire neanche un “buongiorno” o “mi scusi”). Gli addetti al controllo dei ticket passano periodicamente sugli scooter.
Altre perle da parcheggio:
“Ci sono le strisce blu?”
La strada con strisce blu è stata da poco ridipinta, e sono molto visibili, così che mio marito risponde sarcastico: “Sembrano proprio blu!”.
“Se passa quello del controllo, digli che sono un attimo in banca”.
“Non lavoro mica per il parcheggio!”
“Qual è la colonnina più vicina?”
“Sono esattamente equidistanti”.
“Sì, ma una sarà più vicina?”
“Non so, vado io a contare i passi che ci vogliono per ciascuna colonnina?!”
Santa pazienza!
Lascia un commento