Qualche anno fa, nel cinema dove lavoro, il biglietto costava £2.50. Tutti i giorni, a tutte le ore. Nessuna differenza tra pomeridiana e serale, niente sconti studenti, nessun inganno. £2.50. Chiaro, semplice, diretto.
Un pomeriggio tranquillo, arrivano due ragazzi, avranno avuto sedici anni al massimo. Classici adolescenti: uno con il cappuccio della felpa tirato su nonostante fossimo a luglio, l’altro con lo zaino mezzo aperto e una lattina di energy drink in mano. Si avvicinano al bancone e uno dice:
– Due biglietti per [nome film a caso, tipo Fast & Furious 15], grazie.
Fin qui tutto normale. Poi arriva il colpo di scena. Il primo tira fuori una banconota da cinque sterline, il secondo sfodera con orgoglio £2.50 in monete, perfettamente contate: due monete da una sterlina, una da cinquanta pence.
– Vogliamo due biglietti, ma paghiamo separatamente.
Io li guardo. Sorrido. E, con la gentilezza di chi lavora col pubblico da troppo tempo per farsi sorprendere, dico:
– Nessun problema, ragazzi. Ma se volete, potete semplicemente dare le £2.50 al tuo amico e pagare insieme. Così faccio una sola transazione.
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