Lavoro per una nota azienda che si occupa di luce, gas e telefonia. Una di quelle che fa pubblicità ovunque: televisione, radio, volantini nella cassetta della posta, perfino i cartelloni agli angoli delle strade. Il nostro ufficio non fa eccezione: è praticamente un santuario del brand. Vetrate con il logo grande quanto una Smart, pareti tappezzate di cartelloni promozionali, mobili personalizzati con i nostri colori aziendali, penne, tazze, persino il tappetino del mouse ha il nome della società. Diciamo che se ci chiudi dentro un cieco, solo dall’odore riesce a capire dove si trova.

Una mattina entra una signora, avrà avuto una sessantina d’anni, sguardo sospettoso, passo lento ma deciso. Si guarda intorno con aria dubbiosa, poi si avvicina al banco con circospezione e mi dice:

– Mi scusi, sto cercando [nome società]. È questo?

Le sorrido e annuisco:
– Sì signora, è proprio questo.

Lei però non sembra convinta. Arriccia le labbra, socchiude gli occhi e dice con tono cospirativo:
– Mmmmh… non ne sono sicura.