Premessa: battute finali di una pratica successoria, per la quale ho la necessità della presenza o fisica o per delega di tutti gli eredi (9 persone). Provvedo quindi a convocarli ricordando specificatamente, a chi ne è munito, di venire con la procura notarile in autentica.
Tutti collaborativi e presenti, a parte Lei, la splendida classe ’44 che quando ci eravamo viste la prima volta di persona mi aveva detto, senza filtri, che nella foto profilo di whatsapp ho la faccia grassa.

“Buongiorno signora * sono **.”
“Salve, è lei avvocato?”
“Si, signora. Come le ho già scritto sulla chat eredi le volevo…”
“Lo so, lo so. Ho capito, verrò se devo.”
“Si deve, diversamente non si potrà procedere. Volevo però assicurarmi che avesse una procura in autentica per fare le veci di suo figlio. Quando ci siamo viste a febbraio, mi ha lasciato solo una fotocopia, dicendomi che “la buona” le serviva.”
“Si infatti mi serve…”
“Ok, ma se ben si ricorda, le ho spiegato e scritto che per questa successione ne servivano almeno 3 di copie autentiche: una per ogni banca e una per aprire la cassetta di sicurezza, e che se ne doveva far rilasciare almeno 4 dal notaio.”
“Certo che ho capito, ma come le ho detto 4 mi costavano troppo. La terza non gliela posso dare mi serve: il notaio deve accontentarsi di una copia, come lei!”
“Signora non è possibile, al notaio serve necessariamente una copia autentica, diversamente non può redigere l’atto.”
“Ma a me la copia autentica servirà anche in seguito, non intendo farne un’altra dal notaio con quello che costa!”