Gastronomia.
Vendiamo cibo cotto e non a temperatura frigo.
Tutto viene cucinato giornalmente da noi.
Arriva una signora mai vista prima, chiede una porzione di paella, io prendo il contenitore e inizio a metterci la paella finché lei non dice “basta”.
Mi paga e io, dandole il sacchetto: “Ecco a lei. Con questo contenitore può scaldare direttamente in forno o microonde, come preferisce.”
Ah, in microonde assolutamente no!
Saluta e se ne va.
Passano 15 minuti e suona il telefono, una voce alterata mi urla: “Voi siete pazzi! Vendete il riso crudo! Io vi segnalo alle autorità!”
Io, dopo un attimo di smarrimento, realizzo e capisco che è quella della paella; le rispondo tranquillamente: “No, signora, mi scusi, forse non ci siamo intese: la paella è cotta, ma poi abbattuta, quindi ora è a temperatura frigo, lei dovrebbe solo riscaldarla.”
Ma che cosa sta dicendo?! Guardi che io sono una cuoca, sa?! So di cosa parlo! Questo riso è crudo! E comunque è da pazzi accendere il forno a luglio!
Inizio a perdere la pazienza: “Ah, bene, è una collega lei. Quindi converrà con me che una paella fredda non s’è mai sentita e che comunque può scaldarla in padella, se vuole. O in microonde, come le avevo detto.”
Ma io volevo un’insalata di riso, che ne so che questa è una paella?!
(Detto, ridetto, e con tanto di cartellino.)
E niente, non ce l’ho fatta, l’ho salutata con: “Mi dica dove fa la cuoca, che non ci vengo.”
La famosissima insalata di riso di paella!