Gelateria.

Verso le 17 arrivano queste due mamme con al seguito passeggini e bimbi, le servo io:
“Ciao, dimmi.”
“Vorrei un cono da bimbi all’ovetto e uno al pistacchio.”
“Per lei invece?”
“Quello che mi hai fatto ieri, non te lo ricordi?” Con una faccia a dire ‘Beh, se sei stordita, cavoli tuoi.’
“Guardi signora, ieri non l’ho servita io perché ero di riposo, quindi se gentilmente mi dice cosa vuole, le faccio il gelato.”
“Quello che ho preso ieri!”
“Signora, ieri non ero io in negozio, sarà stata la mia collega.”
“Sei sicura?”
“Sì, ero di riposo, e non passo il mio giorno di festa al lavoro.”
“Bah, se lo dice lei… Per me eri tu e non ti ricordi niente!”
È andata avanti ancora 10 min in cui mi fissava cercando di capire se ero io o no, tutto questo ovviamente creando coda perché se non uscivano, non potevo far entrare altri clienti. Alla fine si è decisa a dirmi i gusti.

Ora, va bene che sia io che la mia collega siamo bionde ma io ho gli occhiali e lei no.
Per la cronaca, se siete bionde e lavorate in una gelateria, allora siete uguali a me.