I casi umani, alla fine, capitano sempre a me.
Parliamo di circa 7-8 anni fa: pubblico dei semplici annunci su alcuni gruppi Facebook per vendere della merce. Mi aspettavo domande, trattative, magari i classici clienti indecisi che ti fanno perdere tempo… ma mai e poi mai mi sarei immaginato quello che stava per succedere.
Mi scrive una ragazza, iniziamo a parlare di articoli e prezzi. Tutto normale. Poi, senza che capissi come o perché, la conversazione deraglia.
Dopo averle mostrato tutta la merce, mi chiede timidamente:
«Posso farti una domanda personale?»
Io, ingenuo:
«Dimmi pure, se posso aiutarti lo faccio volentieri.»
E qui arriva la bomba:
«Ma secondo te… io potrei essere africana? O comunque discendere dagli africani… ed essere nera?»
Resto basito.
«Scusa, temo di non aver compreso bene la domanda… e soprattutto non capisco cosa c’entri con quello che stiamo trattando.»
Lei insiste:
«È che quando vedo la merce africana mi viene una specie di mal d’Africa, e sai come si dice…»
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