Sono farmacista, la farmacia dove lavoro ha avuto la brillante idea di fare i tamponi, con l’entrata in vigore del green pass vi lascio il immaginare il delirio che c’era…
Il cliente medio è over 60 e ignorante:
“Buongiorno.”
“Buongiorno, domani vado al mare mi serve il green pass.”
“Prego.”
“Io però sto bene, non ho nulla.”
“Meglio.”
“Sa, non è che sono contro il vaccino, però…” (solite scuse senza capo né coda, sentite almeno 20 volte al giorno)
“Signora, non si deve giustificare con me, ognuno agisce come meglio crede.”
“Meno male, mi spiace farle perdere tempo, le ripeto, io sto bene, però siccome domani vado al mare, ed anche se vado in hotel, preferisco farlo perché sa… Magari si esce, si va in qualche locale e senza non potrei entrare.”
“Ha fatto bene, mi serve la tessera sanitaria.”
“Così vengo schedata…”
“Signora, se vuole il green pass funziona così.”
“Eh, ma però se risulto positiva vengo segnalata, lo sapranno subito.”
“Signora funziona così, mi dica lei cosa vuol fare.”
Facciamo il tampone, questa risulta positiva:
“Impossibile, le ho detto che sto bene!”
“Signora, il tampone mi dice questo.”
“Ha sicuramente sbagliato.”
“Signora mi spiace, l’esito è questo.”
“Quindi non posso andare al mare?”
“Direi di no.”
“Ma se io non facevo il tampone, andavo al mare, nessuno lo sapeva.”
“Signora mi spiace, purtroppo funziona così.”
“L’hotel non chiede il tampone.”
“Sì signora, però oramai ha fatto il tampone.”
“Può non comunicare i dati?”
“Impossibile.”
“Ha sicuramente sbagliato! Io sto bene, me ne faccia un’altra.”
“Basta che paghi, ne faccio quanti ne vuole, ma l’esito non cambia.”
Ne facciamo un altro, sempre positiva.
“Chiami il suo collega, lei non è capace.”
“Signora, possiamo andare avanti ad oltranza, il risultato purtroppo non cambierà.”
“Certo, voi non andate in vacanza e fate in modo che anche noi che ci siamo fatti un culo così per tutto l’anno non ci andiamo!”