Estate 2017, lavoravo in Autogrill.
Avevo terminato il turno di notte, ma ero rimasto per coprire la collega che era in ritardo.
Dopo aver fatto lo scontrino alla cassa,
arriva una famiglia al bancone, servo i cornetti, dopodiché chiedo cosa prendessero (cappuccino ed espresso avevano lo stesso prezzo) ed il padre mi risponde, secondo lui “ironicamente”, così:
“E come me lo vuoi fare, con il latte!”
Sorrido nervosamente e decido di eseguire di testa mia. Servo quindi 3 espressini con top al cacao.
Non appena il signore li ha visti, esclama :
“E cos’è questa m***a? Io ho pagato per i cappuccini!”
Replico molto tranquillamente:
“Guardi che io prima le ho chiesto cosa volesse, ma anziché rispondere, mi ha preso in giro, così ho fatto questi.”
Seguono sue grida, insulti, minacce di morte, con tanto di mano ad allungarsi oltre il bancone ed afferrarmi per la polo.
Per un momento sono stato tentato di segnare l’uscita e andare fuori dal bancone, ma ho preferito tenermi il lavoro.
Alla fine, eseguo i cappuccini, li servo, non li finiscono nemmeno e l’unica persona intelligente della famiglia è stato il figlio adolescente, dicendo alla madre
(la quale nel frattempo è rimasta immobile, senza neanche dire una parola al marito per farlo calmare):
“Comunque il ragazzo ha ragione, lo aveva chiesto prima di eseguire l’ordine.”