Questa cosa è successa diversi anni fa.
Mia madre stava preparando un pacco per una cliente che ci aveva portato 4 bellissime tende di lino candide e ricamate.
Ora, per chi non lo sapesse, il lino è un bellissimo tessuto, ma facilmente stropicciabile e le tende ricamate fatte con questo tessuto sono veramente molto delicate, oltretutto lavarle, ma soprattutto stirare, richiede molto tempo quindi il lavoro è pure costoso.
Mia madre le stava piegando con attenzione mettendo fogli nel mezzo per fare in modo che le tende si stropicciassero il meno possibile (ovvio poi montate con il loro stesso peso le pieghe si stirano da sole, ma ci vuole comunque molta accortezza).
Io ero a fianco a mia madre, perché la stavo aiutando.
La cliente era seduta a controllare ogni singola nostra mossa.
Ad un certo punto arriva un’altra signora, con un paio di jeans neri e sporchi, io (che ero vicina all’uscita dal bancone) tendo ad avvicinarmi per scongiurare quello che avevo già presagito, ma non sono abbastanza veloce e mi tocca vedere uno svolazzare di pantaloni lanciati direttamente sulle tende pulite.
La signora, fissando mia madre e senza nemmeno un “Buongiorno” esordisce: “Signora, questi sono di mio figlio e lei…” nulla, non riesce nemmeno a finire la frase, la padrona delle tende si alza lanciando un urlo: “Le mie tende!” ed inizia ad insultare la signora.