Agosto 2019, rientro a lavoro dopo Ferragosto.
Prima cliente della giornata, una signora morta probabilmente qualche anno prima senza essersene accorta.
Entra nel negozio trionfante come una domatrice di leoni dopo uno show ben riuscito e con il modo di fare più altezzoso che potete immaginare mi dice:
“La settimana scorsa eravate chiusi”
“Sì signora, se è venuta di giovedì eravamo chiusi perché era Ferragosto”
(Io avevo preso ferie per fare il ponte, ma il negozio era rimasto aperto per tutto il week end)
“Io sono venuta fin qui e voi eravate chiusi!
“Sì, mi spiace che lei abbia fatto della strada a vuoto, ma siamo chiusi solo sei giorni all’anno, è stata sfortunata. Se vuole le do il nostro numero di telefono, così nel dubbio la prossima volta può…”
Non mi lascia finire, e conclude:
“Senta, io sono venuta fin qui ed ho provato anche a spingere la porta e a bussare. Ho spinto forte e diverse volte, ma eravate proprio chiusi chiusi!!!”
Impettita e soddisfatta, con un fare alla ‘ah! Mi sono fatta valere!’ si gira e se ne va.
Rimango sola e rimugino, pensando a quella povera donna che il giorno di Ferragosto dev’essere stata malissimo a causa della nostra pigrizia, perché effettivamente i cosmetici, questo quello che vendiamo, sono davvero un diritto inviolabile dell’uomo e dovrebbe essere sempre garantito, anche il 15 di agosto.
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