Sabato pomeriggio, vado a dare una mano ad un’amica che ha aperto un temporary store con le sue creazioni d’abbigliamento in un noto outlet della zona. Entra una signora abbastanza corpulenta e con un seno abbondante.
“Complimenti, veramente belli, particolari, mi piacciono, non è la classica roba commerciale. Vorrei provare questo, quello e anche quello”.
“Che taglia porta, signora?”
“Non saprei, dipende come vestono; 50, 52, a volte 54”.
“Purtroppo, essendo una collezione abbastanza limitata, arriviamo fino alla 48”.
“Ma io sono una che può spendere molto in poco tempo”.
“Non lo metto in dubbio, però con le taglie siamo limitati, se le piace un modello prendiamo le misure e nel giro di un mese la titolare lo confeziona. Le dico subito, però, che il prezzo sale leggermente”.
“No grazie, io lo voglio subito, come le ho detto posso spendere molti soldi in poco tempo”.
“Provi questa camicia (articolo che vestiva più largo di tutti) così ci sappiamo regolare con la taglia”.
La signora va in camerino, non lo chiude, vedo che fa numeri da contorsionista per riuscire ad infilarsela. Alla fine, non so come, riesce a metterla ed a chiuderla. Vi lascio immaginare come stava…