Negozio di telefonia.
Si presenta un ragazzo visibilmente alterato (puzzava di alcool ma sospetto non fosse solo quello) con la madre.
Mi chiede di parlare in una stanza privata, perché ha un problema che non può comunicare di fronte a tutti ma gli spiego che non è possibile (e col cavolo che mi infilo in una stanza da solo…).

Lui mi risponde: “Tanto non sarebbe servito, si vede che non capisci un c**o”.
Mentre penso tra me e me che iniziamo bene gli chiedo di spiegarmi il suo problema.
“Lavoro per la Kaspersky University. Un gruppo di hacker mi è entrato nel telefono e mi hanno cancellato le mail, la rubrica e le foto. Non posso nemmeno più formattare il telefono.”