Libreria.
Pochi minuti prima della chiusura, entra un distinto signore sulla quarantina. Lo accolgo con un sorriso e un allegro “Buonasera!”, come accolgo tutti.
Lui, senza accennare alcun gesto di saluto, cammina, zitto, fino ad arrivarmi di fronte e dice: “Io te e il mare.”
Lo so benissimo che sta parlando di un libro appena uscito, ma, ormai incapace di frenare la lingua, a due minuti e venti dalla chiusura, rispondo: “Guardi, grazie, ma ci siamo appena conosciuti… poi il mare adesso, avrei un po’ freddino, sa.”
Mi fissa.
Lo fisso.
Mi fissa.
Gli allungo il libro richiesto, lo prende, si volta e si avvia in cassa, confuso, senza proferire parola.
Mi sa che non l’ha ancora capita.