Lavoro come segretaria in un una grande clinica veterinaria e a causa del Covid è obbligatorio per i clienti misurare la temperatura corporea attraverso un termoscanner posto all’ingresso prima di poter accedere alla struttura.
Turno di sera, ore 22 circa, sala d’attesa con poche persone; arrivano loro, madre e figlia di circa 70 e 50 anni.
“Buonasera signore, prima di farvi accedere alla struttura dovrei chiedervi di passare di fronte al termoscanner per la misurazione della temperatura”.
La figlia: “Ma lei è impazzita?? Io di fronte a quel coso non ci passo!! Gli infrarossi ci friggono il cervello e alterano la nostra memoria!”
Io allibita, e cercando di non ridere, rispondo che è obbligatorio, altrimenti non potevo farle entrare. Questa discussione va avanti per circa 10 minuti. Alla fine la signora, incavolata e indispettita, alzando la, voce mi risponde: “Bene, allora mi dia un termometro normale che me la misuro dall’ascella”.
Non ho più resistito e ho risposto: “Signora, gli unici termometri qui presenti sono quelli con cui misuriamo la temperatura a cani e gatti. Se vuole le do uno di quelli”.
Zittite, si sono misurate la temperatura con il termoscanner e si sono accomodate in sala. Ringrazio il cielo che abbiamo le mascherine perché il mio sorriso di soddisfazione non lo avrebbero sopportato.
(Ovviamente ho omesso di specificare che a cani e gatti la temperatura si misura dal sedere)
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