Negozio di casalinghi, pomeriggio abbastanza tranquillo.
Dalla vetrina vedo arrivare un SUV nuovo fiammante, parcheggiato con una certa nonchalance davanti al negozio. Ne scendono mamma e bambina. La mamma apre il baule, tira fuori un monopattino elettrico e lo piazza subito sotto i piedi della figlia. Fanno dieci metri netti, la porta si apre e… eccole dentro. La bambina, ovviamente, a bordo del monopattino, pronta a slalom tra le padelle e i bicchieri di cristallo.
Con tono gentile ma fermo:
“Signora, col monopattino non si può entrare.”
Lei, con un sorriso come se stesse chiedendo di sforare un codice morale universale:
“Sì, lo so… ma può fare un’eccezione?”
Respiro. “No, mi spiace.”
E lì parte la scena teatrale:
“Eh, eravamo in giro a far due passi… è che proprio non sappiamo dove metterlo.”
Io la guardo. Guardo fuori dalla vetrina. Il SUV è ancora lì, fresco fresco.
“Potevate lasciarlo nel baule della macchina.”
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