Negozio di pasticceria parecchi anni fa.
Giorno di chiusura, il lunedì.
“Scusa, come posso fare? Lunedì, è il compleanno di mia figlia, ma voi siete chiusi.”
“Signora, non c’è problema. Martedì è festa, siccome non hanno dato il permesso di stare aperti, dobbiamo venire a lavorare lo stesso, per cui il rinfresco glielo posso fare”.
Fin qui tutto bene, cliente contenta bimba contenta. Passa un anno e torna la cliente.
“Scusa, posso fare? Lunedi, è il compleanno di mia figlia (come possa succedere 2 anni di seguito lo stesso giorno, per me è un mistero) ma voi siete chiusi.”
“Signora, mi spiace, ma noi lunedì abbiamo un impegno fuori Roma. Se vuole il rinfresco, glielo preparo la domenica sera.
Naturalmente, la cliente non ha preso la merce da noi.
Dopo una settimana, entra con la figlia (5/6 anni).
“Ciao, piccola, buongiorno signora”
“Scusa? Posso dirti una cosa?”
“Certo tesoro.”
“Sai, ha detto mamma, che la torta non era buona come quella dell’anno scorso.”
La cliente rosso fuoco (la bimba credeva che l’aveva presa da noi).
“Amore, mi spiace, la prossima volta starò più attenta”.