Gelateria.
“Cono o coppetta?“
La malefica frase…
Fate conto che ho pronunciato più volte queste tre semplici parole in sette anni di lavoro che non una parola come papà in 25 anni di vita!
Sembra una cosa così scontata, così ovvia… Ma evidentemente non lo è!
La questione sarebbe semplice se il cliente fosse attento e pronto con la risposta ma purtroppo, come vi ho spiegato prima, la maggior parte dei clienti rientra nella categoria dei casinisti, quindi perché non complicarsi la vita?
Vi faccio un esempio tipo, molto ricorrente tra la mia clientela:
“Buongiorno!”
“…”
“Prego…” Ve lo giuro, prego moltissimo… Ma non aiuta…
“Nocciola!”
“Cono o coppetta?”
“Nocciola!!!”
“Si, vuole un cono o una coppetta?”
“NOCCIOLA!!! UNA!!!”
Cercando di rimanere cortese (e devo dire che mi riesce molto bene) rispondo: “Si, ho capito, ma voleva un cono o una coppetta?”
“NOCCIOLA!!! PALLINA!!!”
Ora, soffermiamoci un momento: ve ne prego, qualcuno mi contraddice sul fatto che “nocciola pallina” non sia una frase di senso compiuto?
Nessuno?
Immaginavo… Allora ho ragione io.
Oltretutto non ho ancora capito dove vuole questa pallina di nocciola e in testa mi balena l’idea di porgliela direttamente in mano.
In quel momento il cliente nota, per puro caso, che sto cercando di capire le sue reali intenzioni e, prima che gli chieda per l’ennesima volta dove la vuole questa pallina mi parla sopra dicendomi:
“In cono, ah!”
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