QUELLO DEI CARTELLI IN NEGOZIO SCARPE BIMBO

PUNTATA #11

IL PADRE PADRONE

Nel mio negozio la clientela è mediamente: mamma con pargoli al seguito, capita anche la famigliola, raramente padre da solo con bimbo.

Sembrava una famigliola tranquilla, mamma sulla quarantina, ma con l’aria stanca, bimba di 6 anni elettrica, ma tutto sommato tranquilla.
La mamma prova a cercare da sola, ma poi si affida ai miei consigli, trovo una scarpina, taglia giusta, 10 minuti e abbiamo fatto.
Ma la mamma con l’aria stanca mi dice di attendere, il papà sta cercando parcheggio e vuole partecipare.
Lo attendiamo…
Entra dopo 15 minuti sbraitando, la mamma gli mostra la scarpina e lui, prima la guarda male, poi si mette a fare il sapientone, comincia a cercare lui, ma neanche sa la taglia, la mamma indietreggia, la pargola piange che voleva la scarpina da me scelta, il padre continua a cercare e sbraita.
Io capisco il soggetto e provo ad ammorbidirlo, ma lui invece s’incaponisce, urla un paio di cose alla pargola piangente e comincia con gli insulti alla moglie.
La mammina, non aveva l’aria stanca, ma sottomessa, a questo mezz’uomo sulla cinquantina.

Capisco come puó essere la loro storia, cerco di mettere pace e provo a convincere lui, che la prima scarpina va bene.
Niente, continua, quasi snobandomi, a caricare sulla moglie, fino a dirle:

“Mo sii nun fai come ti dico io te meno”

La mia calma va via, ormai mi conoscete, magari sbaglio a mettermi in mezzo, sicuramente perderó la vendita… Ma comincio prima a prenderlo velatamente in giro, poi frecciate serie.
Lui non sa cosa fare, resta ammutolito, riesco a convincerlo a comprare la prima scarpina facendogli pensare che l’avesse scelta lui.
Lo perculo ancora un po’, gioco come il gatto col topo, la moglie capisce, accenna un sorriso, esce e va in macchina con la pupa.

Ancora 5 minuti col mezz’uomo, continuo a percularlo e lui balbetta, mi paga, vorrebbe dirmi qualcosa, ma non ce la fa.

Sta andando via, mi guarda un po’ stranito.
Prima di uscire, stoccata finale.

“ Ah, dimenticavo, la prossima volta che ti prudono le mani vieni qui da me…”

lui abbassa la testa e va via.

Ora, nn voglio passare da eroe, magari dovevo farmi gli affari miei.
Questa volta non ho un cartello da mostrarvi, ma queste cose non le posso accettare.