Tantissimi anni fa, mi pagavo gli studi facendo, tra i mille lavori, anche la mystery shopper.
Mi mandano in un famoso negozio del centro di Torino.
Entro col sorriso, inizio a simulare il comportamento e le azioni di un cliente potenziale, guardo le maglie, entro nel camerino, esco dal camerino, trovo un maglione e vado dalla commessa per chiederle se avesse una taglia più grande.
Niente.
Troppo indaffarata a chiacchierare con una cliente.
Aspetto.
Vedendo che continuavano imperterrite, continuo il mio giro, ritorno dopo una decina di minuti dalla commessa e provo a riformularle la stessa richiesta. Spazientita la cliente si gira verso di me:
“Amò, oggi non è giornata, torna domani che oggi aspettano l’ispezione in incognito”.
Bene. Ma non benissimo.