Quattro anni fa facevo la commessa in un negozio bio di frutta e verdura.

Orario di chiusura: le sette di sera.
Era stato un lungo pomeriggio estivo, con pochi clienti, avevo riordinato cella e magazzino, servito i rari avventori, pulito di fino anche sopra gli scaffali e fatto qualsiasi cosa per passarmi l’ora.
Alle 19:01 chiudo la porta d’ingresso per passare lo straccio e tornare a casa. Entro in spogliatoio, prendo la borsa, faccio per chiudere cassa e vedo una signora con pargola annessa sbattere contro la porta vetro. Mi precipito per aprirle la porta per vedere se stava bene e lei comincia:

“Non è possibile!”
Io, preoccupata e sconcertata, le chiedo lumi su quale fosse la ragione di cotanta rabbia.

“Ogni volta che vengo qui alle 19 precise, siete chiusi! Non avete voglia di fare niente, tutte le volte a quest’ora siete chiusi. A me serve lo zenzero! Lo fate apposta perché alle sette chiudete! Ah, ma io chiamo il suo capo e poi vediamo cosa dirà!”
Ed io, con la calma che si confà ad un monaco:

“Signora, l’orario di chiusura lo sa già, se avverte il mio capo che sono precisa con gli orari non credo che mi sgriderà, anzi!”

Seguendo le regole dell’azienda, le ho regalato un pezzettino di zenzero sfoggiando il mio sorriso migliore, mandandola via spaesata.
Madre Santa, che pazienza.