Un sabato pomeriggio in reparto macelleria.
Sono solo, il mio collega è di riposo.
Arriva lei, senza salutare:
“Non c’è il macellaio?”
“Sono qui signora, mi dica.”
“Voglio il suo collega, lui sa che carne voglio.”
“Il mio collega oggi non c’è, dica pure a me.”
Osserva il banco.
“Vorrei degli ossibuchi di vitello,non questi ma quelli che ha in cella. Questi sono vecchi.”
“Signora, in cella non ne ho altri. Sono stati tutti tagliati e messi nel banco questa mattina.”
“Sono sicura che lei in cella ne ha ancora. Guardi questi”, riferendosi a quelli esposti, “sono vecchi, hanno molti giorni, guardi il colore.”
Prendo il piatto e glieli mosto.
“Vede signora, quelli sopra che hanno preso un po’ di aria. Possono sembrare più asciutti rispetto a quelli sotto.”
“Guardi che a me non imbroglia mica sa!!! Io me ne intendo e sono esperta!!!”
“Scusi, ha lavorato o lavora in qualche macelleria?”
“No, ma vengo da Milano.”
Resto allibito un nano secondo poi rispondo:
“Sa signora, io vengo da un paesino qua vicino. Sono esperto e me ne intendo, sono 31 anni che faccio questo lavoro.”
Lei si volta e se ne va.
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