“Senti oh, la mì moglie deve fare la pastiera, dammi la ricotta di pecora del pastore.”
In assortimento teniamo due tipi di ricotta di pecora: quella del pastore e quella del caseificio San Ginese.
“Buongiorno, attualmente abbiamo solo la ricotta di pecora della San Ginese, perché in questo periodo il pastore (un pover’uomo anziano, piegato su se stesso da una vita appunto da pastore) non sta producendo.”
“Ma veramente, sta scherzando? Mi chiami il responsabile, io vi denuncio tutti! Chiamo i carabinieri! Voi ci volete uccidere tutti! Screanzati, maledetti!”
Io cercavo di tranquillizzarlo, di capire come mai fosse diventato viola in volto, come mai si fosse adirato così tanto.
Alla fine della fiera il gentiluomo (che mi ha appellato con aggettivi non molto carini) aveva capito che avevamo la ricotta CINESE e che volevamo spargere il virus durante la Pasqua a suon di Pastierevirusse!!!
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