A fine dicembre 2021 sono andata in pizzeria con mia zia, una delle nostre classiche cene per ritrovarci e passare un po’ di tempo insieme. Tavolo prenotato per le 19.30, arriviamo, ci sediamo e ordiniamo, come al solito. A fine cena arriva il cameriere per portare via i piatti. A questo punto, mia zia parte con la lista di cosa non andava bene.
“Tutto bene, ragazze?”
“Guarda, la pizza non mi è proprio piaciuta.”
“Posso sapere cosa non andava? Così riporto al pizzaiolo.”
“Allora, la crosta era mezza bruciata, praticamente immangiabile, il pomodoro era acido, la mozzarella era senza sapore…guardi, la pizza peggiore che abbia mai mangiato.”
Ed io intanto spero di avere il Mantello dell’Invisibilità di Harry Potter, per poter sparire.
La scena va avanti tra lei che elenca tutti i difetti della pizza della serata, quella dell’anno precedente e di tutte le volte in cui è andata a mangiare…”No perché io vengo qui da moltissimi anni e ho sempre mangiato bene…”
Alla fine, chiede di parlare con il maître di sala a cui domanda di essere rimborsata per la pizza.
Il maître la guarda e fa:
“Se la pizza fosse stata effettivamente come ha detto, perché il piatto era vuoto? Lo ammetta, ha voluto fare la furba e scroccare la cena gratis. Facciamo così, io me lo segno e la prossima volta mi assicurerò personalmente che la pizza sia esattamente come me l’ha descritta oggi.”
Non conosco il tuo nome, non so da dove vieni o quanti anni hai, ma ti amo.