Quella della cartolibreria.
Capitata sabato pomeriggio.
Buongiorno tesoro, sono venuta a ritirare il regalo per la mia nipotina.
Buongiorno signora, un secondo che lo vado a prendere nel retro.
Torno, appoggio il pacco sul piano vicino alla cassa e le mostro il cartellino del prezzo con lo sconto fattole dal titolare.
Preciso che in cartolibreria ci sono io, il titolare e la moglie.
Tesoro, scusa, ma non mi sembra così scontato.
Signora non so, lei ha parlato con il titolare, decide lui.
Adesso tu mi fai uno sconto maggiore!!!
Signora non posso, dovrei chiedere al titolare e in questo momento non c’è.
Io sono Pincopallina, la migliore amica di sua moglie se lo vuoi sapere e voglio pagare il gioco al prezzo a cui lo acquistate voi!
Signora…
Guarda, tu non capisci niente, parlo con la tua collega, magari lei è più intelligente di te.
Non c’è problema, la chiamo subito.
Lisiaaa, c’è una tua amica che ha bisogno di parlare con te.
Lisia ha assistito a tutta la discussione.
Buongiorno signora, sono la moglie del titolare ma lei non risulta essere mia amica.
No, sa, dicevo tanto per dire.
Lisia, rivolta a me:
La signora paga prezzo pieno, senza lo sconto, se non le va bene disfa il pacco e metti il gioco in vetrina.
Signora sono XXX euro.

La cliente ha pagato ed è uscita con la coda tra le gambe.