Ore 11:00, giornata già partita male. Il caffè della macchinetta era annacquato, la collega del reparto TV ha già avuto una crisi per via di un cliente che voleva “una smart tv che non sia troppo intelligente”, e io sto sistemando le confezioni delle friggitrici ad aria – quelle che tutti comprano e nessuno sa usare – quando arriva lei.
Sessantina, occhiali abbassati sulla punta del naso, sguardo agguerrito, e in mano una borsa della spesa con dentro qualcosa.
Appena mi vede, nemmeno buongiorno.
“Mi avete venduto la macchinetta del cappuccino piena di vermi.”
Mi si ghiaccia il sangue per mezzo secondo, poi parte la modalità diplomatica.
“Scusi? Quando l’ha acquistata?”
Anche perché – a memoria – quella macchinetta l’avevamo solo in promozione a giugno.
“Boh… a giugno, penso. Prima delle vacanze.”
Già lì capisco dove andiamo a parare.
“E… a giugno non c’erano i vermi?”
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