Evento risalente a 5 anni fa, la volta in cui ho risposto per le rime a una cliente.
Passò una cliente ad ordinare una torta per circa 6 persone, una di quelle signore che amano perdere tempo, stanno mezz’ora a spiegarti l’esatta tonalità di colore che desiderano e troppo spesso ti spiegano come fare il tuo lavoro. Normale amministrazione, insomma.
Segno tutto.
La signora chiese che la torta fosse decorata tutta di rosa.
Arriva il giorno della consegna e le mostro la torta prima di incartarla.
Lei (faccia schifatissima): “E quelle cosa sono?! IO AVEVO CHIESTO UNA TORTA ROSA!”
Ora, credetemi: la torta era rosa. Tutta.
Non capivo.
“Cosa non le piace?”
“Quelle!”
E mi indica 2 piccole “virgolette” disegnate dal pasticcere, normali decorazioni.
Continuavo a non capire.
“Avevo chiesto una torta ROSA!”
Poi capisco: le “virgolette” erano lilla.
Sulla patacca rosa ci stavano anche molto bene, ma evidentemente erano talmente poco rosa da urtare la delicatissima sensibilità cromatica della signora.
Nessun problema, si rimedia!
“Mi dia un minuto signora, le sostituiamo”

E qui è iniziata la sua filippica sul fatto che lei aveva fatto una semplice richiesta e che non eravamo stati capaci di accontentarla.
Le ripeto che si poteva sistemare, ma lei rifiuta e continua a lamentarsi.
Trascorre 3 volte il tempo che ci sarebbe voluto per togliere le virgoline lilla e mettercele rosa.