Ristorante.
Sabato di agosto.
A metà pomeriggio, mentre sto facendo i dolci, entrano padre e figlia, una ragazza sui 20 anni.
Scusi, possiamo dare un’occhiata al menu e all’ambiente?
Sì, certo, fate pure.
Mi chiedono poi un bigliettino da visita e mi salutano così: “Eventualmente, ci sentiamo più tardi.”
Tre ore più tardi, alle 20,30, arriva LA chiamata: “Ciao, sono passata oggi con mio padre, prenoto un tavolo per due tra 15 minuti!”
Mi spiace, ma siamo al completo, anche nel secondo turno ormai.
Come al completo???
“Eh si, non abbiamo più posti liberi!”
Sì, ok, ma io sono passata con mio padre nel pomeriggio e c’era ancora qualche tavolo libero!
Guardi, nel frattempo molte persone hanno chiamato e risultiamo al completo.
Ah. e mette giù.
Passa UN minuto e arriva la chiamata, L’ALTRA chiamata: “Buonasera, sono passato oggi pomeriggio con mia figlia lì al ristorante, avrei bisogno di un tavolo da voi stasera, tra un quarto d’ora circa.”
Buonasera. Come dicevo a sua figlia un minuto fa: sono spiacente, ma ho tutti i tavoli prenotati, anche in seconda battuta.
Lei è proprio scostumata!!!
E butta giù.
La visita del pomeriggio era chiaramente una pre-prenotazione che dava luogo, per legge, all’accensione di un diritto di opzione illimitato.