PASTICCERIA
Squilla il telefono.
“Buongiorno, vorrei un consiglio. Mi sposo a settembre e non so bene che tipo di torta scegliere. Non sono vostra cliente ma diverse persone mi hanno parlato bene di voi”.
Io, stranita, perché in genere questo tipo di ordini vengono fatti con molto anticipo (ma post Covid mi aspetto di tutto), inizio ad indagare.
“Signora, le consiglio di passare da noi. Le posso fissare un appuntamento col pasticcere, così può darle un consiglio sia sulla decorazione che sui gusti”.
“Ma no, io la torta la faccio fare da un’altra parte! Ho chiamato solo per avere un vostro consiglio sul giusto abbinamento visto che mi hanno detto che lavorate bene”.
Ah.
“Quindi lei ci ha chiamato per chiederci un consiglio su un lavoro che farà fare altrove, giusto?”
Lei non si è minimamente scomposta e dopo una risposta affermativa mi ha spiegato che il pasticcere che doveva farle la torta quel giorno aveva la febbre e non era rintracciabile, ma lei doveva decidere che gusti fare e non sapeva a chi chiedere.
Poi ha proseguito farfugliando cose su abbinamenti ananas/cocco che temeva non piacessero ai bambini (3, su 70 invitati)…
Decisa a porre fine a quella follia le ho risposto: “Innanzitutto io non posso fornirle un consiglio su un lavoro che farà qualcun altro. Di solito ai miei clienti dico sempre di scegliere il gusto che preferiscono loro dato che con un numero così alto di commensali è impensabile fare contenti tutti”.
E l’ho salutata. Cordialmente.
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