Ieri mattina entra in negozio una signora: sguardo determinato ma un po’ perso, di quelli che ti fanno capire subito che è la prima volta che mette piede lì dentro. Mi avvicina con un sorriso tirato e mi chiede: “Scusi, dove sono gli alimenti per animali?”
Le sorrido e la accompagno fino alla corsia, facendo la solita spiegazione che ormai potrei recitare nel sonno: “Guardi, qui a sinistra trova tutto per i cani, al centro i prodotti per gatti, e in testa alla corsia ci sono gli alimenti e accessori per gli altri animali: conigli, criceti, uccellini, pesci…”
Lei ringrazia educatamente, si sistema la borsetta sulla spalla, tira fuori gli occhiali e inizia il suo safari tra gli scaffali. Dopo una buona ventina di minuti – e qualche sbuffo sentito in lontananza, probabilmente per i prezzi o per l’imbarazzo della scelta – torna alla cassa con un cestino pieno: crocchette, scatolette, una ciotola, qualche premietto. E, sopra tutto, un pupazzetto di gomma per cani a forma di osso con una pallina sonora dentro.
Appena lo vedo mi viene spontaneo dirle qualcosa. Quel giocattolo lo conosco bene. Non è la prima volta che crea “problemi”: diversi clienti si sono lamentati perché la gomma è troppo sottile e, se il cane ci mette un po’ più di entusiasmo, si rompe in fretta.
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