“Ieri mio figlio ha fatto la spesa, ma non è stato effettuato lo sconto su alcuni prodotti in promozione”.
“In primis, buongiorno. Spiacente per il disguido. Strano, però, perché tutti chiedono sempre al cliente se è provvisto della tessera punti. Posso vedere lo scontrino?”.
“Eccolo”.
“Signora, Suo figlio si è recato a una cassa automatica. Adesso risolviamo subito. Può per cortesia consegnarmi la tessera punti?”.
“La commessa doveva intervenire appena aveva visto arrivare mio figlio”.
“Alle casse automatiche non c’è una persona che chiede la tessera (ma è presente un’addetta nelle vicinanze, per eventuali problemi), ma dallo schermo compaiono due voci: quanti sacchetti si desiderano e se si è passata la tessera. Forse Suo figlio non se ne è accorto, ma Le ho detto che adesso risolviamo. Mi serve solo la tessera punti e agiamo”.
“Quella là ha sbagliato”.
“Quella là.. chi?”.
“La cassiera”.
“Signora, le casse automatiche si chiamano così perché il cliente si organizza da solo. Che Suo figlio si sia dimenticato di passare la tessera punti non è un problema, ma la commessa (che non è “quella là”) non è responsabile di nulla.