Rivolta generale delle persone in fila, chi più chi meno si “prodiga” per farle capire che no, non entra, perché c’è da fare la fila, e non ce ne frega nulla se lei non crede che il numeretto non vada più preso.

Questa gentile signora allora esordisce con “Io non mi fido, entro dentro a chiedere allo sportello. Posso entrare a chiedere? Io entro, non mi fido!”

In un moto di orgoglio misto a fastidio, faccio una cosa che normalmente non farei e quindi le dico:
“Allora io entro con lei” (l’ultima cosa che voleva era che, con la scusa di chiedere informazioni questa biscia vestita da donna, saltasse la fila).

La signora non risponde. Si avvicina alle porte automatiche, quando le aprono io entro con lei.
A braccia conserte, appoggiata al muro, assisto alla scena.

“Scusi dove prendo il numero?” al che l’impiegata risponde:
“No, signora, non si prende più il numero, deve fare la fila fuori.”
“Ma come no, quindi non si prende il numero? E come la faccio la fila?”