Ero titolare con altre socie di un bar famoso negli anni per i suoi “toastoni”.
D’estate la terrazza esterna era molto frequentata e spesso, se c’era una gran mole di lavoro o grandi tavolate, preparavamo comunque tutto al momento a seconda delle richieste dei clienti.
Una domenica, ero stremata da un’altra settimana di caldo, afa, pienone.
Sul bancone 7 taglieri con dei toastoni farciti ognuno in modo differente perché bisognava viziare il cliente.
Di fianco al fornetto e con 50 gradi perenni c’era una pila di ordini che non aveva fine.
Per una frazione di secondo, alzo la testa e come in una slow motion vedo una signora con un lungo vestito camminare verso il banco, prendere un tovagliolo ed un piattino di stuzzichini. Pensavo fosse una cliente che voleva altri stuzzichini e non voleva disturbare le cameriere già indaffarate.
Inizia a prendere un quadratino di toast da un piatto, poi da un altro, per poi completare il giro e andarsene via con aria sorridente. Ma non verso i tavoli, proprio fuori dal locale.
In pratica, era una signora che passava di lì per caso!
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