Pasticceria, domenica mattina.
Fila di clienti con aria assonnata, profumo di paste, bambini che già puntano i cannoncini alla crema.
Entra LEI: la sciura con cagnetto al seguito. Perché sì, se hai un tortone da 3 kg da portarti a casa, l’accessorio indispensabile è il barboncino in braccio.
Appena varca la soglia, senza neanche guardarsi intorno, parte:
— “Devo ritirare.”
Io, col sorriso professionale che ormai è un muscolo allenatissimo:
— “Un attimo signora, stiamo servendo un altro cliente, siamo subito da lei.”
Neanche il tempo di finire la frase che parte l’assolo:
— “Eh, ma ho fretta!”
Io la guardo. La guardano anche gli altri in fila. Uno si volta pure verso l’orologio, come per dire: “Guarda un po’, la Madonna delle Torte è apparsa tra noi”.
— “Signora… è appena entrata…”
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