Premessa: all’entrata del cinema dove lavoro abbiamo una macchina che ti dice la temperatura corporea.
Il proprietario l’ha fatta installare subito dopo il primo lockdown.
Di tanti problemi avuti da quando abbiamo riaperto, dai clienti che si rifiutavano di indossare la mascherina, il distanziamento sociale, il track and trace etc… Nessuno ha mai avuto da ridire su questa macchina.
La gente ci si mette davanti apposta perché prendono la telecamera come uno specchio e si divertono a farsi dire la temperatura.
In una giornata tranquilla, io e il mio collega stiamo pulendo il bancone, quando una donna entra. La macchina fa il suo lavoro e si sente la voce robotica dire: “Temperatura 36.5. Normale.”
La donna fa un salto e comincia:
Oh Dio! Cos’era?
Oh, è solo la nostra macchina che dice la temperatura.
Ma io non ho dato il mio consenso a farmi prendere la temperatura!
Beh, io non ho dato il mio consenso a dover parlare con una rompipalle di prima mattina, quindi siamo entrambe vittime delle circostanze!
Prima che potessi rispondere, questa si mette una mano sul petto in stile opera tragica e, orripilata, chiede questo:
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