Come se ci fosse un’eredità spirituale, un voto famigliare: “d’ora in poi, calzeremo una taglia in meno. Per sempre.”
Come se il piede dovesse vivere una costrizione, un ricordo, un addestramento.
Come se fosse una forma di protesta. O di coerenza genetica.
Sono uscite in silenzio, camminando lente ma convinte.
Un tallone dopo l’altro, fuori misura.
Stesso passo, stessa ciabatta, stesso mistero.
Noi, immobili dietro al banco, con una sola certezza:
ci sono cose che nemmeno il podologo può correggere.
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