Lavoro in un supermercato di quartiere di piccole dimensioni.
A circa un chilometro da noi c’è un centro commerciale e all’interno è presente un altro supermercato della nostra catena. Quest’ultimo è gigantesco, il nostro ci potrebbe stare dentro almeno 5 volte.
Molti clienti che fanno la spesa da noi, frequentano anche il centro, ma ecco che un bel giorno arriva il genio della lampada, fresco di strofinata:
“Senta! Mi scusi un attimo!“ con tono piuttosto scocciato.
“Buongiorno, mi dica…” rispondo, pronto a parare il fulmine di genialità che sta per scoccare dal teschio a cui fu donato l’Intelletto.
“Proprio non riesco a capire perché vi ostinate a tenere un assortimento così ridotto! Non potete tenere le stesse cose dall’altro vostro negozio?! Mi tocca prendere la macchina ogni volta perché qui non trovo mai tutto quello che c’è là!”
E se ne va all’uscita con molta coerenza, ovvero senza salutare come all’inizio dello show geniale e imboccando il girello di ingresso, facendo suonare l’allarme e intervenire la guardia, per dimostrare la sua autentica imbecillità, nel caso avessi avuto dubbi.
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