Tempo fa una ragazza telefona per ordinare una torta.
“Buonasera, devo ordinare una torta per la mia laurea”
“Buonasera. Per quante persone?”
“Pensavo di 3 kg”
“Ha già qualche idea?”
“Guardi la volevo molto semplice”
“Facciamo una pergamena in pasta di zucchero con la scritta ‘congratulazioni’? Poi, se vuoi, ci mettiamo una coccarda rossa e delle coccinelle”
“No, la volevo più semplice, solo con la scritta, senza decorazioni”
“Ok, e la farcitura?”
“Solo crema, non amo la panna. A proposito, si può coprire con il cioccolato?”
“Certo, possiamo fare una glassa a specchio al cioccolato”
“Ok, che forma si può fare?”
“Rotonda, rettangolare…”
“No, così è banale”
“Ovale? Esagonale?”
“Pensavo una cosa… Potete farla a forma di razzo? Per simboleggiare il mio decollo verso il futuro?”
“…Senti, chiama domani mattina, così parli con la mia pasticcera e vi mettete d’accordo”
Appena chiusa la comunicazione ho immaginato questa torta: un’enorme supposta nera con sopra scritto “Congratulazioni!”
È così che immaginava il futuro?
Annamo bene, annamo proprio bene…
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