Ristorante sul lago.
Tavolo da due, coppia elegante, sessant’anni circa. Lui occhiali da sole anche all’ombra, lei con l’aria di chi ha già deciso cosa non prenderà.
Appena mi avvicino con i menù, lui mi guarda serio:
“Il pesce è fresco?”
“Quello di lago sì, il resto è congelato. Lo specifichiamo sempre.”
“Perfetto, allora prendo un trancio di spada alla griglia.”
Faccio finta di non avere dubbi sulla comprensione della frase “il resto è congelato”.
Finiscono di mangiare.
Piatti puliti come usciti dalla lavastoviglie.
Lei si asciuga la bocca, mi guarda soddisfatta:
“Complimenti, davvero. Tutto buonissimo. Dica allo chef che è stato bravissimo.”
“Senz’altro. Anzi, se volete glielo chiamo così glielo dite direttamente.”
Arriva lo chef, gentile, mani ancora profumate di prezzemolo.
“Buonasera, tutto bene?”
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