Lavoro in un negozietto di specialità calabresi. Vini, salumi, formaggi, conserve fatte come Dio comanda… e, ovviamente, i nostri panini tipici. Che non sono certo panini leggeri. Sono roba che si affronta a stomaco serio e senza appuntamenti dopo.

Un giorno, verso mezzogiorno e qualcosa, entrano una coppia: lui magro, preciso, sguardo da nutrizionista; lei invece con l’aria di chi nella vita ha capito che le cose buone si mangiano, punto.

Si avvicinano al banco, comincia lui.

— Mi fa un panino con fesa di tacchino?
— Mi dispiace, signore, non ce l’abbiamo.

Lui non si scoraggia.

— Allora con bresaola?
— Niente bresaola, mi spiace.

— Lattuga?

Io lo guardo, respiro e gli indico sorridendo il cartello a lavagna, bello grande:
— Signore, c’è la lista menù dei panini. Quelli sono gli ingredienti che usiamo.