Novembre 2008, ultimi giorni di lavoro come cameriera in un ristorante/pizzeria italiano a Parigi.

“Ma qua siete tutti italiani?”

“Sì”.

“Anche il pizzaiolo?”

“Certo, il pizzaiolo e anche il cuoco”.

“Meno male, perché ieri abbiamo mangiato una pizza che non le dico. Uno schifo, ma uno schifo che non si può nemmeno immaginare”.

“Mi spiace. Vedrà che da noi vi troverete bene”.

“Però non vedo il forno a legna”.

“No, purtroppo per avere il forno a legna a Parigi non è semplice. Abbiamo optato per uno elettrico”.

“La pizza nel forno elettrico fa schifo. Noi siamo napoletani ce ne intendiamo”.

“Le posso consigliare un primo, facciamo la pasta fresca tutti i giorni. Oppure un secondo di carne”.

Alla fine prendono la pizza, mangiano tutto e vado a ritirare i piatti.

“Tutto bene?”

“Insomma…. La pizza era immangiabile. Senza offesa ma faceva veramente schifo”.

“Se non vi piaceva potevte dirlo. Avremmo trovato una soluzione differente”.

“Che soluzione vuole trovare. Faceva schifo”.

“Avete mangiato tutto però vedo”.

“Quella è la fame, siamo in giro da questa mattina”.

Me ne vado senza dargli troppa retta e porto il conto.

“Signorina, cosa sono questi prezzi? A Napoli una Margherita costa x la birra y ecc”.

“Qua non siamo a Napoli. I prezzi sono esposti”.

“Nemmeno uno sconto?”

“Non li faccio io i conti”.

“Tra noi italiani ci si deve aiutare, qua è tutto caro”.

“Vero, peccato che voi siete in vacanza, io ci vivo e lavoro”.