Lavoro nel ristorante di famiglia.
Per motivi commerciali nel timbro dell’azienda, tranne il nome del titolare, oltre alla p.iva c’è stampato anche l’indirizzo di casa nostra per la fatturazione.

Ebbene, in uno dei miei giorni di riposo, mentre ero a casa, suonò il citofono. Aprii la porta e mi trovai davanti una faccia abbastanza agitata che riconobbi subito, era una nostra abituale cliente.
Col fumo dalle orecchie iniziò a urlarmi:

“Senta, nei pantaloni di mio marito ho trovato una fattura di ristorante con il vostro indirizzo sopra, ma chiaramente questo è un appartamento! Quindi lei adesso mi deve spiegare, subito, cosa ci faceva mio marito in casa sua!”

Sforzandomi di nascondere la risata.

“Signora, ma per caso era l’indirizzo sul timbro?”

“Sì, sì, sì! Proprio quello!”

“Quello è l’indirizzo di fatturazione del nostro ristorante XXXX. Lei è la sig. YYY, giusto? La vedo sempre con suo marito a mangiare da noi. Non mi riconosce forse, sono la cuoca!”

Ci è voluto un secondo solo per farla diventare bianca come un fantasma, con tanto di mille scuse e imbarazzo.