Estate 2018, american bar sulla spiaggia.
Prenotano per festeggiare un compleanno per domenica sera, il giorno peggiore della settimana perché l’happy hour iniziava alle 18.00 e si passava alla serata disco senza pause.
Pattuiscono numero di bottiglie e numero di drink.
Il compleanno si rivela essere per la figlia di 16 anni, quindi immaginate madre, padre, nonna, fratellino, un paio di zie e di cugini in questo locale affollatissimo, con tasso alcolico pro capite molto elevato.
Io faccio il circense per portare il tavolo su cui tagliare la torta (tenevo il tavolo alto sulla mia testa perché sennò non passavo fra la folla che c’era).
Arriva la signora alla cassa con l’amabile marito, chiedono il conto e io
procedo.

“Allora, avete pattuito un prezzo telefonicamente, giusto?”
“Si, esatto”.
“Bene, erano 120, avete preso una bottiglia di prosecco in più, sarebbero 145 ma facciamo 130”.
“Oh, va bene grazie mille”.
Fa per prendere il portafogli dalla borsa, ma il marito le blocca la mano.
“No aspetta. Ti dó 70€”.
Lei diventa rossa pomodoro e non sa dove mettere la faccia.
“Guardi, forse per la musica alta non ha sentito quello che ho detto a sua moglie”.
“Si, ho sentito tutto. Ti dó 70€, voglio lo sconto perché c’è casino”.
“Guardi il locale è sempre così. Inoltre, come detto a sua moglie, le ho scontato il prosecco. Facciamo così, rimaniamo sui 120 originali pattuiti, quel prosecco ve lo offro io”.
“No, io più di 100€ non ti dó, sennò me ne vado senza pagare”.
Chiudo gli occhi. Li riapro. Mi sta ancora fissando.
“Guardi che non stiamo contrattando. Ho detto 120. Se insiste, mi rimangio lo sconto e torniamo a 145”.
Prova timidamente a dire qualcosa alla moglie.
“Dammi i soldi”.
Gli dá 150€, allungandomi due da 50€.
“Questi ti dó”.
Guardo alla mia sinistra, mi scambio uno sguardo col buttafuori, sbatto le palpebre e lui è accanto a me.
“C’è qualche problema col signore?” guardandolo negli occhi.
“No, mi ha fatto i complimenti per il sevizio, ora paga e vanno via”.

Mi da le tre da 50€, gli porto il resto (immeritato) di 30€.
“Grazie e arrivederci”.
Mi allontano.
Rimane lí, fermo, coi soldi in mano e mi segue con lo sguardo. Passo una, due, tre volte davanti a lui, non si muove.

“Posso fare qualcos’altro per lei?”
Sporgendosi sul bancone, seppur fosse alto 1,55 mt: “Ricordati questa faccia: la prossima volta vengo, E NON PAGO!”
Sporgendomi sul bancone quasi fronte contro fronte: “Ricordati tu questa faccia, perché la prossima volta, qui dentro, non ti faccio nemmeno mettere piede. Ora sparisci, prima che ti faccia buttare fuori sotto gli occhi di tua figlia”.
Lo trascina via la moglie che voleva sprofondare dalla vergogna.
Continua a guardarmi mentre si fa portare via.
Faccio ciao ciao con la manina.