Penso sia finita. Ma no.
Dopo un giro degno di un pellegrinaggio, torna di nuovo:
«Buongiorno, martedì ho preso dal suo collega e…»
Io, disperato dentro: non è possibile, questa è ciocca come una lama!
«SIGNORA, È LA TERZA VOLTA CHE PASSA!!!»
Lei, come niente fosse: «Eh sì, ma devo cambiare le lenzuola e il suo collega oggi non c’è al mercato.»
Cerco di respirare e spiegarle come a una bambina:
«Allora, il venerdì ci sono io dove il suo collega è il martedì. Lui fa un altro mercato. Deve tornare martedì, chiaro?»
«Ma io devo cambiare le lenzuola… dove lo trovo?»
«Non lo so, ha una ricevuta, uno scontrino, un biglietto da visita, un timbro? Qualsiasi cosa che mi dica CHI sia questo collega?»
Finalmente mi mostra una ricevuta. L’inchiostro è quasi sparito, ma con sforzo riesco a leggere:
«Rossi Mario, via tal dei tali.»
«Perfetto, quindi non sono io!»
Lei, sorpresa: «Ah, quindi non è lei?»
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