[14 agosto 2020]
L’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie riserva sempre delle richieste “particolari” è sempre stato così fin dalla notte dei tempi.
Di solito hanno la decenza e il buon cuore di presentarsi a fine giornata, verso l’ora di chiusura, chiedendoti la guarnizione del tubo della lavatrice o una pinza freni della Duna del 1986.
Ma oggi no, oggi non è quel giorno, oggi hanno deciso di presentarsi subito, come dire; “uè, chist’ è n’ ann immerd” e non è ancora finito.
Quindi, appena arrivato, in anticipo sull’apertura, lo trovo fuori dal negozio con lo sguardo speranzoso e indagatore del “perchè sei in ritardo sull’anticipo'” (ecchec….., apri alle otto e trenta, perchè sei qui alle otto e dieci?)
Le prime parole sono: “SALVAMI!!!” neanche fossi il dott. House davanti a un caso disperato. Mi mostra un pezzo di plastica rotto, una mezza cornice di qualcosa e in trenta secondi mi spiega che quella è la base della cuffia della leva delle marce della sua Mazda MXFSONC….IO.
“Perchè, vedi, i miei due bimbi non stanno fermi e hanno alzato la cuffia e sotto c’hanno buttato di tutto, chiavi, monete giocattoli” (libri, moto e fogli di giornale, penso io)
“Tranquillo, ti aiuto io, che problema c’è?” alzo la serranda, con calma serafica e il mio solito aplomb anglomentanese, mi dirigo dietro gli scaffali, prendo “4 fascette 4” di plastica e gliele porgo in mano.
Mi guarda attonito e titubante:
“Scusa, come la aggiusto la cornice con queste fascette?”
Sorrido, lo guardo come un gatto davanti a un topo intrappolato all’angolo.
“No tesoro mio, non hai capito, le fascette sono per legare i polsi dei due babbuin… bambini alle maniglie laterali…”
amatemipercomesono #infraditoemojito
P.S. le fascette le ha prese lo stesso…
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