Mio figlio ha gli occhi leggermente a mandorla. Niente di strano, un tratto di famiglia: suo padre, italianissimo da generazioni e purtroppo già venuto a mancare, li aveva uguali.
Lui ha quasi 16 anni, timido ma sveglio, e in questo periodo sta facendo lo stage in un negozio di ferramenta.

Un pomeriggio, mentre è lì che sistema scaffali e dà una mano, entra un cliente. Uno di quelli che si sentono autorizzati a commentare tutto e tutti.
Parla con la proprietaria, poi nota mio figlio e chiede:
«Ma lavora qui?»

Lei spiega con calma: «È uno stagista.»

Il tipo si gira verso mio figlio, lo fissa e, come la cosa più naturale del mondo, se ne esce con:
«Sei italiano?»

Mio figlio annuisce, un po’ spiazzato ma educato.
Ed ecco la perla di umanità:
«Eh, qua mi sa che qualcuno in casa ha fatto le corna.»

Ora, immaginatevi un ragazzino di quasi 16 anni, in piena adolescenza, che si sente dire una cosa così da un perfetto sconosciuto.