CENTRO BENESSERE
Squilla il telefono e risponde la mia titolare.
“Pronto”.
“Sì, ciao sono Tizia. Senti mi hanno regalato un voucher da spendere lì da voi e volevo prendere appuntamento. Posso parlare con Elena?”
“Guarda in questo momento è occupata, ma puoi dire tranquillamente a me. Cosa volevi fare?“
“Ehmm, boh, quello di cui c’è bisogno“.
“Non so, ti serve una depilazione? Un massaggio? Mani e piedi? Dimmi tu”.
“Senti, ma non me la puoi proprio passare Elena un attimo? Perché se parlo con lei, lei me lo dice quello che io devo fare!”
“Mi dispiace, ma sta facendo un massaggio e non la posso disturbare. Se vuoi ti faccio richiamare più tardi appena si libera”.
“Vabbè. Facciamo una cosa, tu segnami se hai posto giovedì alle 18.30, poi tanto Elena lo sa da sé quello di cui ho bisogno io”.
“OK”.
Ora: siccome io non ho la sfera di cristallo e purtroppo non sono nemmeno indovina, francamente non ho la più pallida idea di cosa deve fare Tizia che non vedo da mesi e mesi.
Morale della favola, quando poi la signora è venuta, io le ho chiesto cosa volesse fare e lei, giustamente, mi ha risposto:
“Boh, non saprei… tu che dici?”
Tante cose vorrei dire ma non posso.
Tento con: “Una depilazione?”
“Sì, ecco. Proprio quello che mi serviva”.
E niente, a quanto pare ho imparato a leggere nella mente.
Passo e chiudo.
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