Premessa: mi capita spesso di andare alle poste per spedire pacchetti, perché vendo online i miei gioielli artigianali, anche all’estero e devo ammettere che non ho mai avuto grossi problemi.
Prima.
Entro e non c’è nemmeno molta fila, quindi in pochi minuti mi ritrovo davanti allo sportello.
Mi accoglie (per dire) una signora che mi chiede cosa debba fare, cioè spedire un pacchetto all’estero in raccomandata.
Mi dà il foglietto da compilare e, senza che me ne accorga, si alza e se ne va.
In pochi secondi ho finito di compilare il foglio, ma di lei non vi è più traccia, mentre dietro di me si sta creando una fila lamentosa.
Decido di aspettare, ingenuamente.
Dopo svariati minuti eccola che entra (a quanto pare era fuori al telefono), arriva da me e fa: “Perché sei ancora qui?”
Parecchio perplessa, rispondo: “Perché dobbiamo ancora finire? (???)”
Ah, ma guarda che io sarei anche potuta non ritornare, eh! Dovevi spostarti a un altro sportello.
E io che ne posso sapere che lei se ne va così?
Lei continua, molto seria: “Eh sì, dovevi andare dalle mie colleghe… La vita è imprevedibile, sai!”
Rimango scioccata e faccio una smorfia di disappunto (scusate, so che le avrei dovuto rispondere sonoramente, ma lì per lì avevo paura che, una volta andata via, avrebbe triturato il mio pacchetto in mille pezzi).
Fortunatamente riesce a fare il suo lavoro e spedire il mio pacchetto.
Eh già, la vita è proprio imprevedibile.