Caso 2 – Lo zainetto dimenticone.
Un cliente torna dopo due settimane, con uno zainetto tempo libero. “Mai usato,” giura. “Non potevo venire prima. Ah, e la targhetta della marca non me l’avete data.”
Lo prendo, lo apro e cosa spunta? Una custodia per occhiali. Forse anche lei si è infilata da sola, come la bomboniera. Oggetti con vita propria, qui da noi.
Caso 3 – Lo zaino porta bimbo.
Acquistato online, restituito entro i 30 giorni “di diritto”. Lo riceviamo palesemente usato: tracce, segni, usura evidente. Ma il cliente insiste con tono offeso:
“No, no, è stato solo provato col bimbo, ma lui non ci vuole stare. Voi siete dei disonesti, mi dovete il rimborso!”
Non pago, ci lascia pure una recensione negativa.
Per curiosità, piccolo giretto sulla sua pagina Facebook: e cosa ci trovo? Foto intere della vacanza in montagna, bambino sorridente nello zainetto… durante passeggiate panoramiche. La prova su strada più estesa della storia.
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