“Buongiorno, vorrei una tovaglia di plastica per un tavolo da sei posti”.
“Buongiorno, le faccio vedere subito quali ci sono”.
“Hai capito di quale sto parlando? Un’inceratina per il tavolo da sei, quelle per proteggere il tavolo”.
“Si si”, tra me e me pensavo: trattiamo solo quelle come tovaglie, per forza che ho capito.
La cliente, arrivata prima di me allo scaffale, prende un coprilavatrice: “È questa vero? Va bene per il mio tavolo da sei”.
Le cerniere sono ben visibili dalla confezione trasparente.
“No no, quello è un coprilavatrice. Ora le prendo io le tovaglie”.
“No no, non mi serve questo, mi serve una tovaglia di plastica per il tavolo da sei”.
Prendo il mazzo delle tovaglie da sei: “Eccole, sono queste. Al momento ci sono solo queste fantasie (dieci o dodici in tutto) perché i negozi all’ingrosso sono stati chiusi in questo periodo”.
La cliente inizia a prendere altre tovaglie di altre misure dallo scaffale, senza curarsi di quelle che le stavo mostrando. “Questa è da sei?”
“No signora, quelle sono da dodici, quelle da sei sono qui”, le dico indicando il mazzo.
Finalmente guarda quelle che le stavo mostrando, sfoglia le fantasie e chiede: “Ma questa è rotonda? No, perchè a me non serve rotonda, mi serve per il tavolo da sei”.
“No, tranquilla signora, sono da sei rettangolari”.
“Ma sicuro che sono da sei? Perchè a me è per quello che mi serve: per il tavolo da sei”.
Io, pensando tra me e me che sono vent’anni che le vendo e so bene quali sono quelle da sei: “Si, sicuro”.
“No, perchè a me serve da sei”.
Alla fine non ho resistito: “Quindi come le serve ‘sta tovaglia?”